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Luglio 2018

Infosfera 2018: come cambia l’Italia nell’era digitale

Infosfera 2018: come cambia l’Italia nell’era digitale 1920 1080 Antonio Ruoto

Venerdi 20 luglio è stata presentata presso l’istituto universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli il report di ricerca Infosfera 2018, alla presenza del rettore Lucio D’Alessandro, del manager Natascia Villani, e dell’assessore alla formazione della Regione Campania, Chiara Marciani. L’incontro si è tenuto nella splendida cornice della Sala degli Angeli, anche nota come Chiesa dell’Eremo ai Monti, una costruzione risalente alla fine del 1600 che custodisce grandi tele, oggi restaurate, come quelle di Andrea Malinconico. Un vero luogo d’arte ha quindi ospitato un importante incontro nel quale si è discusso di comunicazione digitale, social media e nuovi trend dell’informazione.

Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. Presentazione della ricerca Infosfera 2018

La ricerca Infosfera 2018 è scaricabile da questo link e si presenta come un corposo file pdf con numerose infografiche che spiegano i risultati ottenuti. Il lavoro è stato coordinati dai docenti Umberto Costantini ed Eugenio Iorio, che avevano già fatto un grandissimo lavoro per l’edizione 2016 della stessa ricerca. La natura partecipativa della ricerca è uno degli aspetti peculiari, in quanto l’indagine è da inquadrare come un più ampio lavoro coordinato dalle cattedre di Teoria e Tecniche delle Analisi di Mercato e di Social Media Marketing dell’UniSOB, con l’apporto del Centro Studi Democrazie Digitali e il supporto dell’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale e del Centro di Ricerca Fondazione Italiani.

Fondamentale poi è stato anche il lavoro svolto dagli studenti dei già citati corsi di laurea magistrale, un’opportunità che consente ai futuri laureati di uscire dall’università con un background di ricerca sul campo non da poco, mentre la grafica e l’editing sono stati curati dallo studio di comunicazione Ṡaavedra.

Tra i risultati principali che sono stati oggetto di discussione ovviamente il capitolo post-verità, infatti secondo i dati di Infosfera l’82% degli italiani non riconosce una fake news. La convergenza dei media, le interazioni sempre più frequenti tra i nuovi cittadini digitali iperconnessi – gli inforgs, termine coniato dal filosofo dell’informazione Luciano Floridi – sono solo alcuni degli argomenti caldi di questa ricerca, che in autunno verrà presentata anche a Roma.

Il dibattito ha visto la partecipazione tra gli altri anche del Commissario di AGCOM Mario Morcellini e del Direttore del Master in Intelligence UNICAL Mario Caligiuri, e il pubblico è stato molto presente, a testimonianza della sempre maggiore importanza di questi temi legati al mondo digitale.

L’82 per cento degli italiani non sa riconoscere una bufala sul web

L’82 per cento degli italiani non sa riconoscere una bufala sul web 1920 1080 Antonio Ruoto

Siamo iperconnessi, abbiamo poca fiducia nei social, ma non crediamo che le fake news danneggino la democrazia: è il ritratto che emerge dal secondo rapporto Infosfera realizzato dall’università Suor Orsola Benincasa

GLI ITALIANI non si fidano dei social e non sono in grado di distinguere sul web una bufala da una notizia affidabile. È la fotografia del Paese che emerge dal rapporto “Infosfera”, realizzato dal gruppo di ricerca sui mezzi di comunicazione di massa dell’università Suor Orsola Benincasa, guidato da Umberto Costantini, docente di Teoria e tecniche delle analisi di mercato, ed Eugenio Iorio, docente di Social media marketing.

Secondo lo studio l’87% degli italiani non crede nei social network come fonte di notizie credibili, mentre l’82% non è in grado di riconoscere una bufala che circola sul web. La ricerca sull’universo mediatico italiano, giunta alla sua seconda edizione, ha coinvolto un campione d’indagine superiore ai 1500 cittadini italiani, raccogliendo i dati sulla percezione del sistema mediatico, con particolare attenzione al livello di credibilità, fiducia e influenza delle fonti di informazione.

• OVERDOSE DI INTERNET
Dalla ricerca emerge l’assoluta dipendenza degli italiani dal web. Il 95 per cento del campione utilizza quotidianamente internet, quasi il 70 per cento lo fa per più di tre ore al giorno e il 32 per cento per più di cinque ore. La metà di questo tempo è impiegata sui social network. Una vera e propria overdose da web che comporta stati d’ansia (8,68 per cento), insonnia (16,84 per cento), confusione e frustrazione (6,38 per cento), dolori di stomaco e mal di testa (8,36 per cento) e dimenticanze (9,93 per cento). I social media e i dispositivi digitali incidono anche sulle facoltà mentali dell’individuo, il pensiero profondo, l’attenzione e la memoria. Il 69,34 per cento degli italiani registra e memorizza le informazioni di cui ha bisogno sul telefono, mentre il 79,93 per cento degli italiani ritiene di essere in grado di trovare facilmente le notizie di cui ha bisogno e tende a fare un largo uso di free media piuttosto che di media a pagamento.

• TANTO USO, POCA FIDUCIA
Gli italiani sono iperconnessi eppure si fidano poco del web e dei social. Per l’87,24 per cento degli italiani Facebook e compagni non offrono più opportunità di apprendere notizie credibili, ma per gli utenti questo non sembra costituire un problema. A riprova di ciò, per il 77,3 per cento le fake news non indeboliscono la democrazia. “È innegabile che si tratti di dati inquietanti – ha spiegato Eugenio Iorio, docente di Social media marketing all’Università Suor Orsola Benincasa e coordinatore scientifico della ricerca – perché in un’infosfera così configurata i cittadini/utenti, sprovvisti dei più elementari strumenti di analisi e di critica della realtà e privi di qualsiasi strumento di difesa, tendono ad avere una visione distorta della realtà, una visione sempre più prossima a quella desiderata dai manipolatori delle loro capacità cognitive”. Da questo punto di vista diventa fondamentale il ruolo della formazione delle nuove generazione. “Il quadro negativo emerso dal rapporto Infosfera lancia un forte allarme al quale possono e debbono rispondere le scuole e le università impegnandosi nella formazione di una coscienza critica nei giovani che sia più preparata al bombardamento mediatico a cui oggi si viene sottoposti in maniera indiscriminata e incontrollata”, ha detto il commissario dell’Agcom Mario Morcellini, a margine della presentazione del rapporto.

Italiani in balia del web e delle fake news nel rapporto del Suor Orsola Benincasa

Italiani in balia del web e delle fake news nel rapporto del Suor Orsola Benincasa 2880 1913 Antonio Ruoto
Servizio a cura della redazione di Sicomunicazione News

L’82% degli italiani non riconosce una fake news

L’82% degli italiani non riconosce una fake news 1186 645 Antonio Ruoto

Lo sostiene il rapporto di Infosfera, che evidenzia come larga parte degli utenti non reputi le notizie diffuse sui social attendibili

L’allarme che lancia Infosfera è di quelli da non sottovalutare, tutt’altro. Il rapporto realizzato dall’Università di Suor Orsola Benincasa rivela, infatti, come per l’87% degli italiani le piattaforme social non offrano più garanzie di apprendimento credibile delle notizie e come l’82% degli italiani sia incapace di riconoscere una notizia priva di fondamento su Internet.

Un campione attendibile

Umberto Costantini, professore di Teoria e tecniche delle analisi di mercato ed Eugenio Iorio, docente di Social media marketing, hanno analizzato più di 1500 cittadini italiani, interrogati sull’universo mediatico e la sua fruizione, in uno studio giunta alla sua seconda edizione e pubblicato sul sito ufficiale dell’università napoletana. A collaborare con i ricercatori anche l’Associazione Italiana della Comunicazione pubblica e istituzionale, del Centro Studi Democrazie Digitali e della Fondazione Italiani – Organismo di Ricerca.
Alla presenza del Commissario di AGCOM, Mario Morcellini, lo studio, che presenta il 2,5% di errore statistico nelle stime, lascia molteplici zone d’ombra sulla percezione che gli utenti hanno delle news pubblicate attraverso l’universo social.

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