Università Suor Orsola Benincasa

Bufale e fake news sul virus – La ricerca del Suor Orsola

Bufale e fake news sul virus – La ricerca del Suor Orsola 1080 675 Antonio Ruoto

Annunci fuorvianti 24 ore su 24, notizie false, narrazioni su teorie della cospirazioni e del complotto: la pandemia da covid ha scatenato una epidemia di informazioni, la cosiddetta ‘infodemia’. È quanto emerge dalla ricerca biennale ‘Infosfera’, ideata e promossa dal laboratorio Unisob MediaLab dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Una infodemia nella quale i social, come Facebook e YouTube, hanno rivestito un ruolo rilevante, e che si è diffusa anche attraverso i mercati. La ricerca mostra in maniera evidente come durante un anno di infodemia si siano alterate le convinzioni di partenza degli intervistati.

In Italia, a un anno di distanza (la prima somministrazione dei questionari è stata effettuata nel mese di aprile 2020 in pieno lockdown in Italia e la seconda somministrazione nel mese di febbraio 2021) è aumentata di oltre il 7% la percentuale degli italiani che crede alla narrazione del virus creato in laboratorio come arma batteriologica (dal 19,36% al 26,48%). L’influenza dei flussi dell’infodemia si riflette anche sulla mutata convinzione legata all’importanza del tracciamento. Se, infatti, nella prima fase della pandemia, il 56,81% degli italiani riteneva necessario tracciare i movimenti dei cittadini attraverso app o smartphone per prevenire nuovi contagi dell’epidemia, circa un anno dopo la percentuale è scesa al 40,6%.

Decisamente volubile anche l’idea sull’azione del governo italiano. Ad aprile 2020 per il 55,93% degli intervistati, l’Italia, con i dpcm, aveva risposto all’emergenza covid-19 in maniera “tardiva ma efficace”. Dato crollato al 36,03% nella seconda rilevazione. La ricerca, realizzata in collaborazione con il Centro Studi Democrazie digitali, la Fondazione Italiani – Organismo di ricerca e l’Associazione italiana della Comunicazione pubblica e istituzionale, ha evidenziato anche un altro dato legato alle fake news. Il 64,37% degli italiani non sa distinguere una pagina Facebook da un sito bufale. L’86,13% non sa riconoscere un profilo fake di Twitter. Il 60,78% confonde il sito di bufale proposto come un sito di informazione. Numeri che accendono i riflettori sul tema dell’autorevolezza dei media tradizionali che può rappresentare, secondo i ricercatori, un antidoto alla circolazione delle fake news.

In questo ambito emerge che le televisioni nazionali pubbliche sono utilizzate dal 55,99% degli italiani (maggiormente utilizzate più da anziani e più da istruiti) e in esse ripone fiducia il 49,85% del campione. Le radio nazionali sono utilizzate dal 37,82% degli italiani con il dato di fiducia al 38,12% degli intervistati. I quotidiani nazionali cartacei sono utilizzati dal 30,14% degli italiani (principalmente le fasce d’età più anziane) e in essi ripongono fiducia il 39,27% degli italiani. I portali di informazione online sono utilizzati dal 45,41% con il dato di fiducia al 30,84%.

La rilevazione dei dati contenuti nella ricerca è stata effettuata mediante intervista diretta tramite questionario su tutto il territorio nazionale. I questionari somministrati e successivamente validati sono stati oltre duemila con un possibile errore statistico che si attesta al +/-2,4%.

Infosfera 2018: come cambia l’Italia nell’era digitale

Infosfera 2018: come cambia l’Italia nell’era digitale 1920 1080 Antonio Ruoto

Venerdi 20 luglio è stata presentata presso l’istituto universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli il report di ricerca Infosfera 2018, alla presenza del rettore Lucio D’Alessandro, del manager Natascia Villani, e dell’assessore alla formazione della Regione Campania, Chiara Marciani. L’incontro si è tenuto nella splendida cornice della Sala degli Angeli, anche nota come Chiesa dell’Eremo ai Monti, una costruzione risalente alla fine del 1600 che custodisce grandi tele, oggi restaurate, come quelle di Andrea Malinconico. Un vero luogo d’arte ha quindi ospitato un importante incontro nel quale si è discusso di comunicazione digitale, social media e nuovi trend dell’informazione.

Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. Presentazione della ricerca Infosfera 2018

La ricerca Infosfera 2018 è scaricabile da questo link e si presenta come un corposo file pdf con numerose infografiche che spiegano i risultati ottenuti. Il lavoro è stato coordinati dai docenti Umberto Costantini ed Eugenio Iorio, che avevano già fatto un grandissimo lavoro per l’edizione 2016 della stessa ricerca. La natura partecipativa della ricerca è uno degli aspetti peculiari, in quanto l’indagine è da inquadrare come un più ampio lavoro coordinato dalle cattedre di Teoria e Tecniche delle Analisi di Mercato e di Social Media Marketing dell’UniSOB, con l’apporto del Centro Studi Democrazie Digitali e il supporto dell’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale e del Centro di Ricerca Fondazione Italiani.

Fondamentale poi è stato anche il lavoro svolto dagli studenti dei già citati corsi di laurea magistrale, un’opportunità che consente ai futuri laureati di uscire dall’università con un background di ricerca sul campo non da poco, mentre la grafica e l’editing sono stati curati dallo studio di comunicazione Ṡaavedra.

Tra i risultati principali che sono stati oggetto di discussione ovviamente il capitolo post-verità, infatti secondo i dati di Infosfera l’82% degli italiani non riconosce una fake news. La convergenza dei media, le interazioni sempre più frequenti tra i nuovi cittadini digitali iperconnessi – gli inforgs, termine coniato dal filosofo dell’informazione Luciano Floridi – sono solo alcuni degli argomenti caldi di questa ricerca, che in autunno verrà presentata anche a Roma.

Il dibattito ha visto la partecipazione tra gli altri anche del Commissario di AGCOM Mario Morcellini e del Direttore del Master in Intelligence UNICAL Mario Caligiuri, e il pubblico è stato molto presente, a testimonianza della sempre maggiore importanza di questi temi legati al mondo digitale.

Back to top